Elogio del colore

Anna Boschi
ELOGIO DEL COLORE
Agosto 2014

Osservando con piacere ed attenzione le coinvolgenti opere di Wanda Benatti, investite da una “danza” di colori in un vortice incontenibile di emozioni e sentimenti, mi ritorna alla mente la frase di Pablo Picasso:
“i colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni”. E in queste opere, di forte impatto visivo suggellato da un cromatismo a volte caldo ed avvolgente, a volte colmo di aggressività controllata, i colori rappresentano proprio i lineamenti di un’artista di grande forza e personalità, capace di trasmettere sulla tela ( o su altri supporti da lei utilizzati, come ad esempio le splendide vetrate realizzate in campo tecnico-artistico) il vissuto suo e del mondo che la circonda con tutte le lacerazioni/sensazioni/azioni del quotidiano vivere. Questa straordinaria forza non è disgiunta però da aspetti di fragilità che si rivelano nei segni piu’ intimi, delicati, sensibili che tracciano percorsi quasi segreti tra il magma dei colori che, al contrario, si pongono sulla scena con impeto e grande sicurezza. Ma su questi “segnali” di nascosta fragilità si deposita una struggente poesia che va ad arricchire l’opera di grande “pathos” interiore.
Colore come materia viva, segno come scrittura dell’anima che si libera nello spazio e viaggia nel tempo tra gioie e dolori, tra passioni e ferite……. Le opere di Wanda Benatti sono pagine di vita, racconti della nostra esistenza, tracce di un passato con lo sguardo sul futuro…… A volte si scorgono sulla tela orme estranee all’ondata travolgente del colore, quasi una sosta per meditare e spostare l’attenzione su altri particolari del messaggio che l’artista ci vuole trasmettere.
Ogni sua tela è un grande diario che dà spazio ai sogni e alle visioni: il colore rappresenta la pagina dove le parole, sostituite da segni, macchie, graffi, colature, incisioni, si prefiggono di raccontare visivamente il percorso della nostra esistenza, oscillante tra luci ed ombre, tra contrasti e certezze, tra desideri inespressi e realtà vissute…..tutto questo in un impeto che riesce a svelare pensieri interiori tenuti saldamente ancorati in un angolo della nostra anima. Dice il grande Wassily Kandinsky : “Il colore è un mezzo di esercitare sull’anima un’influenza diretta. Il colore è un tasto, l’occhio il martelletto che lo colpisce, l’anima lo strumento dalle mille corde.”
Nella serie “Le parole e l’oceano” e nelle chine “Flores negras”, l’artista libera la propria gestualità con pennellate corpose e decise, dando vita ad alfabeti della memoria.
Anche le sculture in vetro fusione, vetro inciso e dipinto, ferro e plexiglas della serie “For you” testimoniano la fantasia e la libertà espressiva dell’artista, in quanto trattasi di strutture in vetro assemblate con altri elementi a colloquio tra di loro (Wanda Benatti ama molto utilizzare per le sue realizzazioni materiali vari, anche di recupero) che danno vita ad un linguaggio carico di grande forza comunicativa. Sembrano particolari dei dipinti dell’artista usciti dal quadro per mostrare il loro corpo, mentre il cosiddetto “filo rosso/red wire” li tiene coerentemente collegati a tutta la restante produzione dell’artista.
Veramente particolari, personali ed emozionanti sono le vetrate che l’artista chiama “Quadri luce/light paintings”, in quanto catturano la luce, la filtrano in luminose trasparenze esaltando l’armonia dei colori e il movimento delle forme. Vetrate uniche che arricchiscono e personalizzano gli spazi a cui sono destinate, realizzate con tecniche miste, incisioni, fusioni, sabbiature….
Questo è l’intenso mondo artistico di Wanda Benatti, che si alimenta quotidianamente di “colore, segno e materia” all’insegna di una creativa e personale progettualità.